• Skip to main content
  • Skip to primary sidebar
  • Skip to footer

Autocertificazione

Modelli di Autocertificazione da Scaricare

Autocertificazione Convivenza di Fatto Word e PDF – Modulo

You are here: Home / Modelli e Fac Simile / Autocertificazione Convivenza di Fatto Word e PDF – Modulo

In questa guida proponiamo un fac simile autocertificazione convivenza di fatto Word e PDF editabile e spieghiamo come utilizzare questo documento.

Indice

  • Autocertificazione Convivenza di Fatto
  • Modello Autocertificazione di Convivenza di Fatto Word
  • Modulo Autocertificazione Convivenza di Fatto PDF Editabile

Autocertificazione Convivenza di Fatto

Il riconoscimento giuridico della convivenza di fatto, introdotto dalla legge 20 maggio 2016 n. 76, si appoggia interamente sulla dichiarazione anagrafica resa ai sensi del D.P.R. 445/2000. Da quella semplice autocertificazione scaturisce una serie di effetti personali e patrimoniali che, prima della riforma, erano appannaggio esclusivo delle coppie coniugate o unite civilmente. La natura dell’istituto è chiara: due maggiorenni, di qualunque sesso, privi di vincoli matrimoniali, unioni civili o rapporti di parentela tali da impedire le nozze, attestano di condividere stabile convivenza, legame affettivo di coppia e reciproca assistenza morale e materiale.

Il centro del meccanismo è l’autocertificazione. Il modulo, conforme all’articolo 46 del Testo unico in materia di documentazione amministrativa, contiene le generalità di entrambi i conviventi e l’indirizzo comune. La firma non richiede autentica: la legge attribuisce piena efficacia giuridica alla sottoscrizione semplice, sempre che sia accompagnata da copia del documento di identità, se non posta di fronte all’ufficiale d’anagrafe. La responsabilità penale per dichiarazioni mendaci discende dall’articolo 76 D.P.R. 445/2000, con pene sino a due anni di reclusione in caso di falso in atto pubblico. I Comuni hanno un obbligo stringente: non possono pretendere certificati a comprova, ma devono iscrivere d’ufficio la convivenza e, solo dopo, verificare la veridicità con i controlli previsti dall’articolo 71. Se dalle banche dati emerge che uno dei dichiaranti risulta ancora coniugato o unito civilmente, viene attivato il procedimento di sospensione e, in caso di falso, è inviata segnalazione alla Procura. La convivenza decorre comunque sino all’eventuale annullamento, proteggendo in buona fede il partner ignaro di eventuali irregolarità dell’altro.

La forza costitutiva dell’iscrizione è evidente nel settore abitativo. Il comma 59 dell’articolo 1 della legge 76/2016 estende al convivente di fatto il diritto di subentro nel contratto di locazione, la facoltà si attiva senza ulteriori atti, poiché il locatore verifica la data di inizio della convivenza attraverso il certificato storico di stato di famiglia. Sul versante patrimoniale, la convivenza anagrafica è premessa indispensabile per stipulare un contratto di convivenza regolato dai commi 50-65 della stessa legge. Il notaio, o l’avvocato abilitato, ne trasmette copia al Comune entro dieci giorni; senza la preventiva iscrizione la trasmissione sarebbe respinta e l’accordo nullo. Il contratto può disciplinare quote di spese, criteri di contribuzione al ménage, diritto al mantenimento in caso di cessazione e regime di comunione sui beni acquistati insieme, ma la validità di tali patti resta sospesa finché l’Anagrafe non certifica la convivenza. La fine del rapporto avviene con una revoca unilaterale o bilaterale, depositata agli stessi sportelli. La dichiarazione di cessazione produce effetto decorsi trenta giorni dalla notifica all’altro convivente, tutelando la parte che potrebbe aver confidato nella stabilità domestica; trascorso il termine, cessa ogni diritto collegato alla convivenza, salvo quelli già cristallizzati (per esempio il subentro nella locazione se l’evento che l’ha originato è anteriore alla revoca). Quando la revoca segue a un contratto di convivenza contenente obblighi di mantenimento, questi continuano a valere nei limiti e per la durata indicati nell’accordo, salvo diversa decisione del giudice.

Il dato anagrafico incide anche sulle procedure di immigrazione. La direttiva 2004/38/CE, recepita dal D.lgs. 30/2007, consente al cittadino extra UE convivente duraturo di un cittadino dell’Unione di ottenere un permesso di soggiorno per motivi familiari: le questure chiedono la prova della stabilità in Italia tramite l’estratto di convivenza, ritenuto prova pubblica sufficiente quando la convivenza dura da almeno un anno o esistono figli comuni. Non meno importante è il risvolto civilistico in caso di controversie patrimoniali. Il comma 50 riconosce al convivente che ha contribuito in modo predominante alla formazione del patrimonio dell’altro la possibilità di chiedere un indennizzo o una divisione tenendo conto del lavoro domestico di cura. L’azione, però, non è esperibile se la convivenza non risulta nei registri.

Sotto il profilo penale, la Corte di cassazione ha confermato la configurabilità del reato di falso ideologico quando la dichiarazione di convivenza sia utilizzata per ottenere benefici pubblici senza che vi sia effettiva coabitazione. La prova del dolo è agevolata dal fatto che la modulistica comunale contiene il richiamo alle sanzioni: la consapevolezza dell’obbligo di verità è in re ipsa nella firma. Non bisogna tralasciare che la dichiarazione anagrafica è revocabile, ma finché resta efficace produce riflessi sul calcolo dell’ISEE: l’INPS, chiarisce che i conviventi di fatto costituiscono nucleo familiare unico ai fini della DSU. Sottovalutare questo aspetto può condurre a sanzioni per indebita percezione di prestazioni sociali agevolate.

Alla luce di tutto ciò emerge quanto l’autocertificazione sia un atto piccolo nelle forme ma grande negli effetti. Serve attenzione nel compilarla: indicare residenza identica, stato libero, assenza di impedimenti di parentela; firmare allegando la carta d’identità; presentarla tempestivamente per beneficiare delle tutele, perché gli effetti scattano dal giorno successivo al protocollo. E serve altrettanta sollecitudine nel revocarla quando la convivenza cessa, evitando che diritti e obblighi continuino a proiettarsi su un legame ormai estinto.

Autocertificazione Convivente di Fatto
Autocertificazione Convivente di Fatto

Modello Autocertificazione di Convivenza di Fatto Word

Il fac simile autocertificazione convivenza di fatto Word può essere scaricato e modificato sul proprio computer in modo da adattarlo alle proprie esigenze.

Icona
Autocertificazione convivenza di fatto Word
20.00 KB 1 file(s)

Modulo Autocertificazione Convivenza di Fatto PDF Editabile

Il modulo autocertificazione convivenza di fatto PDF editabile può essere compilato inserendo le informazioni che sono state indicate in precedenza.

Icona
Autocertificazione convivenza di fatto PDF
63.36 KB 1 file(s)
Marco Govino

Funzionario nella Pubblica Amministrazione. Ho creato questo sito per aiutare i cittadini che vogliono utilizzare uno strumento utile come l’autocertificazione nel modo giusto.

Aggiornato il 6 Giugno 2025 da Marco Govino

Primary Sidebar

Modelli di Autocertificazione Principali

Autocertificazione Generica

Autocertificazione Stato di Famiglia

Autocertificazione di Residenza

Autocertificazione Titolo di Studio

Autocertificazione Laurea

Categorie

  • Guida
  • Modelli e Fac Simile

Footer

Pagine

  • Autocertificazione
  • Contatti
  • Cookie Policy
  • Privacy