In questa guida proponiamo un fac simile autocertificazione di domicilio temporaneo Word e PDF editabile e spieghiamo come utilizzare questo documento.
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Autocertificazione di Domicilio Temporaneo Word
Quando si affronta la necessità di attestare un trasferimento non stabile, ma nemmeno così effimero da potere essere ignorato dagli uffici pubblici, l’autocertificazione di domicilio temporaneo diventa lo strumento giuridico di riferimento. Si tratta di una dichiarazione resa ai sensi degli articoli 46 e 47 del D.P.R. 445/2000, il Testo unico sulla documentazione amministrativa, che consente al cittadino di sostituire i tradizionali certificati con una propria dichiarazione di valore legale, capace di produrre effetti immediati nei confronti della pubblica amministrazione e, dal 2020, anche verso i soggetti privati che vi si rivolgano per finalità amministrative o contrattuali. La prassi dimostra che l’autocertificazione è impiegata in un ventaglio assai ampio di situazioni: dallo studente fuori sede che deve indicare un recapito per accedere ai servizi al lavoratore distaccato in altra regione. In ognuna di queste ipotesi il carattere provvisorio della permanenza rende improprio cambiare la residenza anagrafica, ma richiede comunque un riconoscimento formale del luogo in cui la persona potrà essere reperita, ricevere notifiche o beneficiare di servizi a carattere locale.
Per comprendere l’autocertificazione di domicilio temporaneo è necessario chiarire il lessico civilistico che ruota intorno al concetto di radicamento territoriale. L’articolo 43 del codice civile distingue tra domicilio, residenza e dimora: il primo è il luogo in cui il soggetto ha stabilito la sede principale dei propri affari e interessi, la seconda coincide con la dimora abituale, mentre la dimora in senso stretto designa il soggiorno meramente occasionale, privo di qualunque proiezione stabile. È dunque possibile che le tre situazioni coincidano, ma non è affatto raro il caso in cui esse si distribuiscano su località differenti: si pensi al professionista che ha il domicilio nello studio di Milano, risiede abitualmente nella cintura di Torino e trascorre parte dell’estate in una casa al mare, che diventa la sua dimora stagionale. Il domicilio temporaneo si colloca idealmente tra residenza e dimora, perché implica un trasferimento provvisorio ma non così breve da poter essere ignorato ai fini dell’erogazione di taluni servizi e della ricezione di atti ufficiali. Dal punto di vista dei requisiti sostanziali, il domicilio, anche nella versione temporanea, presuppone due elementi: da un lato una certa stabilità, seppure limitata nel tempo, dall’altro l’intenzione di concentrare in quel luogo la gestione dei propri affari e interessi per la durata dell’allontanamento. Stabilità e animus vanno dimostrati nella dichiarazione, che diventa la prova principale offerta al terzo per certificare la serietà propositiva del dichiarante. Proprio perché tutto si gioca su un atto unilaterale di fiducia, il legislatore ha innestato sull’autocertificazione un severo regime sanzionatorio: l’articolo 76 del D.P.R. 445/2000 richiama infatti le fattispecie penali di falso in atto pubblico e punisce chi attesti il falso o faccia uso di dichiarazioni mendaci. La cornice normativa dell’autocertificazione si basa su un principio di semplificazione amministrativa che ribalta l’onere della prova: la P.A. e, dal 2020, i privati che gestiscono servizi pubblici o stipulano contratti con il cittadino, sono tenuti ad accogliere la dichiarazione senza pretendere certificati di pari contenuto, fatto salvo il poter dovere di effettuare controlli a campione ai sensi dell’articolo 71 dello stesso D.P.R. 445/2000. Negare l’accettazione equivale a violazione dei doveri d’ufficio, come ribadito dall’articolo 74 del Testo unico e dalle successive norme di semplificazione che hanno esteso l’obbligo anche ai soggetti privati coinvolti in procedimenti amministrativi.
Sul piano formale la dichiarazione deve essere redatta in forma scritta, può essere compilata a mano o al computer e non richiede alcuna autenticazione della firma: l’articolo 38, comma 3, del D.P.R. 445/2000 espressamente esonera il dichiarante dal firmare in presenza dell’impiegato, purché alleghi la fotocopia di un documento d’identità in corso di validità. Proprio questa semplicità ha favorito la diffusione di moduli prestampati che vari enti rendono disponibili online, nei quali sono già preinserite le clausole relative alla responsabilità penale, al consenso al trattamento dei dati personali e al richiamo normativo agli articoli 46 e 47. Un modello piuttosto frequente riporta la dicitura Esente da imposta di bollo ai sensi dell’art. 37 D.P.R. 445/2000, prevista perché il legislatore ha completamente sottratto le dichiarazioni sostitutive all’imposta di bollo, con l’effetto di rendere gratuito l’adempimento.
Quanto al contenuto sostanziale, la prassi suggerisce di indicare in apertura i dati anagrafici completi (nome, cognome, data e luogo di nascita, codice fiscale, recapiti digitali se disponibili), seguiti dalla formulazione con cui si dichiara di «eleggere domicilio temporaneo» in un determinato indirizzo, specificando via, numero civico, città e provincia. È opportuno indicare la data di inizio della permanenza e, se conoscibile, la presumibile durata, nonché le ragioni che giustificano il trasferimento – lavoro, studio, cure mediche, assistenza familiare – perché tali informazioni agevolano l’ente nei controlli di merito. Infine, la dichiarazione si chiude con luogo, data e firma, seguita dall’elenco degli allegati, di norma la sola copia del documento d’identità. Modelli diffusi presso università e aziende sanitarie ribadiscono che la firma non necessita di autenticazione e che l’ufficio è tenuto a recepire l’atto senza ulteriori formalità.
Chi rilascia l’autocertificazione deve essere consapevole che la veridicità delle dichiarazioni può essere verificata d’ufficio. L’articolo 71 del D.P.R. 445/2000 disciplina i controlli con modalità a campione o mirata: se l’amministrazione accerta la falsità dei dati, decadono immediatamente i benefici ottenuti e scattano le sanzioni penali ex articolo 76. Nel caso specifico del domicilio temporaneo, ciò può comportare il recupero delle prestazioni sanitarie fruite indebitamente o la revoca di agevolazioni tributarie. La giurisprudenza ha ribadito che l’elemento psicologico richiesto per configurare il reato di falso ideologico in atto pubblico è il dolo generico, ossia la semplice consapevolezza della non veridicità dell’attestazione, ragione per cui è sempre prudente indicare la durata effettiva del soggiorno ed eventualmente aggiornarla con una nuova dichiarazione se gli eventi mutano. La proclamata flessibilità dell’istituto non deve indurre a sottovalutarne la portata: anche se priva di autenticazione, l’autocertificazione è un atto pubblico in cui il dichiarante assume la responsabilità della correttezza dei dati. È consigliabile conservare una copia protocollata o con ricevuta di protocollazione PEC, in modo da dimostrare la data certa di presentazione. Il medesimo documento potrà essere esibito, se necessario, a soggetti terzi che richiedano prova del domicilio, ad esempio compagnie assicurative, istituti scolastici o enti previdenziali.
La revoca o il cambio di domicilio temporaneo non richiedono formalità particolari: è sufficiente il trasferimento fisico e la presentazione di una nuova autocertificazione, con la quale si comunica al medesimo ufficio l’avvenuto mutamento. In ambito sanitario, tuttavia, è opportuno chiudere l’iscrizione temporanea per non generare situazioni di doppia assistenza che potrebbero determinare contestazioni sui rimborsi interregionali. Analoghe cautele valgono per le posizioni universitarie o contrattuali legate a requisiti di domicilio: la tempestività nella comunicazione evita che l’ente assuma decisioni fondate su dati ormai superati.

Fac Simile Autocertificazione di Domicilio Temporaneo Word
Il fac simile autocertificazione di domicilio temporaneo Word può essere scaricato e modificato sul proprio computer in modo da adattarlo alle proprie esigenze.
Modulo Autocertificazione di Domicilio Temporaneo PDF Editabile
Il modulo autocertificazione di domicilio temporaneo PDF editabile può essere compilato inserendo le informazioni che sono state indicate in precedenza.

Funzionario nella Pubblica Amministrazione. Ho creato questo sito per aiutare i cittadini che vogliono utilizzare uno strumento utile come l’autocertificazione nel modo giusto.