In questa guida spieghiamo cosa fare se l’autocertificazione non viene accettata.
Secondo quanto stabilito dall’art. 328 del Codice penale, il pubblico ufficiale o il funzionario dell’ufficio pubblico che non accetta un’autocertificazione o una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà rischia di essere punito penalmente per omissione o rifiuto di atti d’ufficio.
In base a quanto previsto dal D.P.R. 445/2000, la Pubblica Amministrazione ha l’obbligo di accettare l’autocertificazione nei casi previsti dalla legge, riservandosi la possibilità di controllo e verifica in caso di sussistenza di ragionevoli dubbi sulla veridicità del loro contenuto. Andando più nel dettaglio, l’autocertificazione deve essere obbligatoriamente accettata dalla Pubblica Amministrazione e dai gestori del servizio pubblico. Le aziende private non hanno invece questo obbligo.
Tra i dati che è possibile autocertificare troviamo
-La data e il luogo di nascita
-La residenza
-La cittadinanza
-Il godimento dei diritti politici
-Lo stato civile
-Lo stato di famiglia
-La posizione agli effetti degli obblighi militari
-L’iscrizione in albi o elenchi tenuti dalla Pubblica Amministrazione
-Il titolo di studio o qualifica professionale posseduta
-La situazione reddituale ed economica, anche ai fini della concessione di benefici e vantaggi di qualsiasi tipo previsti da leggi speciali
-Lo stato di disoccupazione.
-L’iscrizioni presso associazioni o formazioni sociali di qualsiasi tipo
-Di non avere riportato condanne penali
Un cittadino che vede un pubblico ufficiale o un funzionario dell’ufficio pubblico rifiutare la propria autocertificazione può procedere per esercitare il proprio diritto presentando denuncia. Prima di tutto occorre identificare il funzionario, richiedendo le sue generalità, nome, cognome e qualifica. Oltre a questo è necessario che il cittadino annoti il numero di protocollo della pratica e il tipo di procedimento. In questo modo la Pubblica Amministrazione sa come risalire al cittadino, al pubblico ufficiale o al funzionario dell’ufficio pubblico che ha commesso l’infrazione e agli atti relativi alla pratica.
Il cittadino, inoltre, deve richiedere per scritto, al pubblico ufficiale o al funzionario dell’ufficio pubblico che ha rifiutato l’autocertificazione, le ragioni del mancato accoglimento del documento di autocertificazione o della dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà. Infine il cittadino deve segnalare anche il tesserino riportante gli estremi della pratica,al Comitato Provinciale della Pubblica Amministrazione presso la Prefettura del luogo in cui è stata rifiutata l’autocertificazione e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dip. Funzione Pubblica – ROMA.
La richiesta va fatta in maniera formale, deve essere redatta in forma scritta.
Qualora il pubblico ufficiale o il funzionario dell’ufficio pubblico, entro un termine di trenta giorni dalla data della richiesta, non risponda spiegando ragioni che hanno portato al rifiuto, questo incorre in sanzioni amministrative e penali, una multa fino a due milioni di euro, e un periodo di reclusione fino a un anno.
Funzionario nella Pubblica Amministrazione. Ho creato questo sito per aiutare i cittadini che vogliono utilizzare uno strumento utile come l’autocertificazione nel modo giusto.